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Canosio

L’origine del nome è controversa: potrebbe derivare da un fitonimo cannosus o forse
da una famiglia del luogo. Le prime testimonianze dell'esistenza di un abitato risalgono al XII secolo,
al tempo dei conflitti di interesse tra i Marchesi di Busca e i marchesi di Saluzzo.
Nel 1247 anche Canosio passa sotto il dominio saluzzese e ne segue le avversità fino alla dominazione sabauda nel 1601. Oggi il paese vive soprattutto sull’attività turistica; agricola e pastorale; molto apprezzata è l’estrazione e la lavorazione della pietra di Canosio, una pietra durissima dalla quale
si ricavano lose dal colore grigio scuro e blocchi per costruzione di case e pareti decorative.

 

 

La Bahio di San Lorenzo

La Bahio di San Lorenzo

Fu istituita per difendere la Chiesa dalle invasioni degli ugonotti.
Il giorno della festa, avviene il passaggio di consegne dall’Abbà vecchio a quello nuovo. Particolari i cappelli dei due Abbà,
a forma di feluca, con una piuma bianca per iI nuovo Abbà
e una nera per iI vecchio. La festa è ad Agosto in borgata Preit.

Borgata l'Ubac

Borgata l'Ubac

Miglior esempio in Valle Maira di casa-villaggio. A sinistra
del sentiero si entra in un “corridoio” coperto, sorretto
da pilastri rotondi di notevoli dimensioni, sul quale
si affacciano diverse unità abitative.

Cappella di San Giovanni

Cappella di San Giovanni

Edificio in pietra con facciata a capanna sulla quale si appoggia
un portico sorretto da due pilastri dalla caratteristica forma
di piloni votivi datati 1772. Dal Colletto di Canosio è possibile ammirare l’abitato principale, le vicine borgate di Marmora
e le frazioni alte del Comune di Prazzo.

Atri luoghi di interesse

Chiesa Parrocchiale
Se ne hanno notizie fin dal XlV secolo. Nel corso dei quattro secoli successivi andò
progressivamente deteriorandosi, quindi già alla fine del settecento fu messo a punto un progetto
di restauro, non realizzato. L’edificio attuale venne infine consacrato nel 1881. Conserva un bel
fonte battesimale in pietra e a fianco della facciata l’antico portale in pietra ricostruito.

Rocca La Meja
La bella silhouette di questa montagna dalle pareti frastagliate e inaccessibili è ormai simbolo
identificativo della valle e meta di arrampicatori e escursionisti da sempre.
Esistono diverse vie di salita, con soste a spit e con la possibilità di proteggersi con i nuts;
tutti questi itinerari hanno difficoltà sostenute.

Pianoro della Gardetta (2335 slm)
Ampia depressione dalla quale si gode un bel panorama Verso ovest sul massiccio dell’Oronaye,
verso nord sulla lunga costiera rocciosa del BricCassin,verso sud sulle orride creste ai margini
della Fonda Brancia, verso est sull’affilata Rocca la Meja. Qui si possono trovare le “ex casermette”,
residui bellici della seconda guerra mondiale oggi trasformate in un accogliente rifugio
alpino apertotutta l’estate. Il Pianoro della Gardetta è stato riconosciuto come
Patrimonio Geologico Italiano nel censimento dell’APAT, Agenzia per la Protezione dell’Ambiente
e per i servizi Tecnici, ex Servizio Geologico Nazionale, ed è allo studio un progetto
di protezione del sito naturalistico.

Itinerari Naturalistici

Bibliografia:
Guida "Valle Maira, una montagna di tesori" - L'artistica Editrice
Guida "Val Maira" - +eventi

Per l'utilizzo di testi, foto o per informazioni scrivete a info@invalmaira.it.