Natura
Valle selvaggia e incontaminata, dove la natura è indiscussa regina.
Risalendo il territorio valmairese si incontrano in bassa valle frutteti
e coltivazioni di grano e granoturco insieme a boschi di castagni, quercie, robinie, nella zona media soprattutto faggi,
mentre l’alta valle è caratterizzata da boschi di conifere fino
ad arrivare a zone pascolive e pietraie ad altitudini elevate,
con rarità botaniche come la stella alpina, l’achillea,
il ginepro o la regina delle alpi.
Una valle che è anche il rifugio di una ricca fauna: lungo gli infiniti sentieri non è raro incontrare
sul proprio cammino cervi o camosci, vedere volare alti nel cielo rapaci come la poiana o sentir
fischiare le marmotte.
Una grande varietà di flora e fauna in soli 45 Km
Tutto ciò che in Val Maira oggi si presenta come un incontaminato ambiente alpino,
un tempo era molto diverso: si trattava infatti delle profondità di un oceano scomparso
che racconta l'incredibile storia della terra, un pianeta dinamico in continua evoluzione.
Risalire il tratto alpino del fiume Maira significa dunque attraversare un antico mare che separava
due continenti, entrati sucessivamente in collisione e da cui sono nate le alpi.
La combinazione di esposizione, altitudine, umidità e venti crea, in uno spazio ristretto,
microclimi e conseguenti associazioni animali e vegetali di grande varietà, e in genere
riscontrabili a grande distanza tra di loro.
Circa 600.000 anni fa ebbe inizio una serie di periodi glaciali
di varia durata, alternati a fasi interglaciali. Durante l’avanzata
del fronte glaciale si verificò un impoverimento della flora e della
fauna autoctone, sospinte verso i lembi più meridionali dell’arco
alpino, in cui sono quindi conservate specie scomparse dal resto
delle Alpi e che rappresentano una testimonianza del popolamento dell’era preglaciale. In quell’epoca inoltre, specie nordiche colonizzarono le nostre latitudini, mentre nelle fasi interglaciali
con clima più temperato specie della pianura raggiunsero le quote superiori,
creando una commistione di caratteristiche ecologiche molto differenti.
Sono da considerarsi relitti glaciali, cioè specie migrate in questo territorio per il peggioramento
delle condizioni climatiche, animali quali la pernice bianca, la lepre variabile, il fagiano di monte, l’ermellino, e fra i vegetali il bosso; originaria delle steppe asiatiche è la marmotta che
ha colonizzato le Alpi nei periodi glaciali trovando un habitat ideale nelle praterie alpine.