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Busca

Le prime testimonianze scritte sulla cittadina risalgono al X secolo; il suo nome non è di chiara
derivazione e ci sono diverse spiegazioni: l'origine preromana, quella latina oppure quella più
attendibile, celtica, che identifica col termine germanico busk una zona coperta di cespugli.
Il nome del paese compare la prima volta in un documento del 1123, ma sono stati rinvenuti reperti
che testimoniano la presenza dell’uomo già neIl’età del Bronzo, una lapide in caratteri etruschi
e una necropoli romana. Nella metà del dodicesimo secolo iniziò la dinastia dei marchesi di Busca,
la città conobbe in seguito la dominazione del Marchesato di Saluzzo e infine quella della
corte sabauda. Oggi è un fiorente paese di 10.000 abitanti circa.

 

 

Il Castello e il parco del Roccolo

Il Castello e il parco del Roccolo

Costruito in stile neogotico, con un immenso parco
monumentale, fu il palazzo della famiglia Tapparelli d’Azeglio.
Vi soggiornarono Silvio Pellico, primi ministri inglesi,
il re Umberto I e la regina Margherita.
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Cappella di San Martino

Cappella di San Martino

Costruita prima del Mille, possiede una delle facciate più
antiche della provincia di Cuneo. al suo interno conserva
affreschi del 400 opera dei Biazaci,fratelli buschesi.
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Eremo del Belmonte

Eremo del Belmonte

Certosa femminile di Santa Maria del Belmonte nel '200.
Nell’800 il Gonin ha impreziosito il complesso con affreschi
a soggetto mitologico.
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Atri luoghi di interesse

Cappella di San Quintino
Del 1701, costruita sulla chiesa paleocristiana di Santa Maria di Attissano.

Chiesa di Madonna del Campanile
Sorta nel ‘700, anch’essa sui resti di una più antica chiesa paleocristiana,
conserva all’esterno un trittico ad affresco dei Biazaci.

Villa Elisa o Villa Bafile
Costruita nel 1807 dove sorgeva il convento francescano di Santa Maria degli Angeli.
Notevole il fascino della torre gentilizia, in gusto romantico.

Castellaccio
Ruderi dell’antico castrum romano, poi dimora dei Marchesi Lancia del Vasto.

Cappella di Santo Stefano
Conserva un prezioso ciclo d’affreschi eseguito dai Fratelli Biazaci,
con scene della vita del santo e una splendida annunciazione.

Cappella di San Brizio Altomedievale
Abbellita da affreschi anonimi di influenza francese.

Antiche Mura e Porta Santa Maria
Nel centro storico sono ancora visibili i resti delle antiche mura del '400,con merlatura guelfa.
Delle cinque antiche porte d’accesso alla città, in perfetto stato di conservazione è la porta Santa Maria eretta tra il XlV e il XV secolo.

Parrocchia Maria Vergine Assunta
Eretta nel 1717, ad opera di Francesco Gallo, su una precedente chiesa gotica di cui rimane il campanile. All’interno il presbiterio è stato sapientemente affrescato da CarloScotti alla fine del '700.

Confraternita della della SS.Annunziata
Detta "della bianca" per il colore del saio dei confratelli, fu costruita nel 1300 e rifatta due secoli dopo. A pianta centrale, presenta sia fuori che dentro un armonioso gioco di pieni e vuoti, di aggettanze e rientranze.

Confraternita della SS. Trinità
Costruita sulle rovine del castello inferiore nel 1652, detta "la rossa" per la torre adiacente, simbolo del paese. Al suo interno custodisce un coro con arredo ligneo di grandissimo valore artistico e la pala di S. Giobbe.

Confraternita di Sant’Antonino (teatro vecchio)
Nel cuore del primitivo centro fortificato, chiusa al culto nel periodo napoleonico, divenne sede del teatro comunale.

Palazzo San Martino e Torre Civica
Sede del Municipio, della seconda meta del '700. Di fine '800 la torre, in stile neo-gotico romantico.

Il borgo Biandone e il ponte romano
Borgo dove sorgeva l’antica filanda, setificio settecentesco, nei pressi della quale sorge l’antico ponte rifatto in epoche successive.

Cappella di San Sebastiano
Conserva affreschi che raccontano la vita del santo opera dei Fratelli Biazaci.

Torre di Attissano
Torre medievale con funzione difensiva.

Cappella di San Giacomo
Del ‘400, si ritiene che fosse luogo di passaggio sulla strada verso Santiago di Compostela.

Convento dei Cappuccini
Complesso costruito tra il 1831-1833, la chiesa venne
decorata ad encausto nel 1926 da Luigi Morgari.

Bibliografia:
Guida "Valle Maira, una montagna di tesori" - L'artistica Editrice
Guida "Val Maira" - +eventi

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