Musica e danze
A lungo sottovalutata, la musica tradizionale occitana ha ritrovato negli ultimi quarant'anni nuova
linfa grazie alla passione ed al coraggio di alcuni giovani, che hanno riscoperto il repertorio antico
e composto nuove melodie affiancando agli strumenti tradizionali - inizialmente non senza destare
grave scandalo - percussioni, tastiere e chitarre.
Giovanni Conte detto Briga, della borgata Barver presso Lottulo di San Damiano Macra, nell 'ultimo
quarto dell'Ottocento si spostava in tutto il nord Italia e in Francia imbracciando
la sua "viola da orbo", la ghironda, passata da monasteri e corti medievali ad artisti di strada,
musicisti ambulanti e mendicanti ciechi, da cui deriva il proprio soprannome. Ne è prova anche
l'affresco dei fratelli Biasacci nella Cappella di Santo Stefano di Busca, dove tra gli umili popolani
che invocano la benedizione del Santo compare un suonatore di ghironda.
Anche la cornamusa, detta in occitano chabrèta, capretta, poiché necessitava come materiale di costruzione di una semplice ed economica pelle di capra, era presente e diffusa su lle Alpi
occitane ed anche in val Maira, come testimoniano la precisione
di dettagli del pittore anonimo che alla fine del XV secolo affrescò
lo zampognaro nella Chiesa di San Peyre di Stroppo, ed il piccolo suonatore opera dei fratelli Biasacci nella cappella di San Pietro
a Macra. Nell'ultimo decennio, grazie ad un' iniziativa del centro
Espaci Occitan e di Sergio Berardo, fondatore dei Lou Dalfin, la ghironda di Busca e la cornamusa
di Stroppo, divenuti strumenti simbolo della val Maira, sono stati ricostruiti con cura filologica
da esperti liutai francesi e sono tornati a risuonare nella vallata.
I gruppi musicali della Val Maira
LOU TRUC Nato nel 2003 con l' intento di proporre musica occitana | RAMA' Il progetto del quintetto nato nel 2003 è una nuova lettura |
AIRE DE PRIMA I suoi componenti provengono da località ed esperienze | |
LA REIS Attiva da oltre vent'anni, la formazione di San Damiano Macra | |
CORALE VALLE MAIRA Fondata nel 1966 a Dronero da Gigi Codolini, ha sede a Busca |
Le danze tradizionali
A differenza della vicina val Varaita non sono numerosi i balli locali
ad essere giunti ai giorni nostri; la danza più famosa è forse la
correnta d'la Ròcha, la correnta di Roccabruna.
La corrente, danza occitana di origine francese, menzionata
per la prima volta da Claude Gervaise nel suo libro di danze (1550)
deve il proprio nome al fatto di prevedere un movimento continuo
di passeggiata che vede sempre "scorrere" i ballerini:
viene declinata con varianti a seconda della località.
Tra le danze indigene vanno ricordati anche la correnta di Techs (Tetti di Dronero) e il rigodin,
ballato ancor oggi in valle Varaita.