Cartignano
Da Cartignano
a Roi e San Chiaffredo
Durata 2,20 h - dislivello 380 m
Un percorso ad anello a cavallo fra i valloni di Chiabriera di Cartignano
e dei Foresti di San Damiano Macra che, per la favorevole esposizione
e la quota modesta, è consigliato anche nel tardo autunno: consente
la visita di molte borgate e pur presentando tratti asfaltati, utilizza strade sterrate e, ove ancora possibile, antichi sentieri. L’inizio dell’itinerario
è posto alla borgata Chiabriera di Cartignano (m 833) al centro
dell'omonimo vallone: qui è riconoscibile ancora l’antico mulino di fianco al rio.
Chiabriera è raggiungibile dalla statale 22, appena a monte dell’abitato di Cartignano, svoltando
a destra su una rotabile asfaltata. Transitando per la cappella dedicata a San Bernardo, si raggiunge
la borgata Galliana (m 800) in cui sono di rilievo una grande casa con finestrelle in conci lapidei
e i resti di un affresco forse quattrocentesco raffigurante la Vergine col Bambino; da Galliana
la rotabile asfaltata pianeggia fino a Chiabriera. Superato il ponte che precede l’abitato, si trascura
la sterrata in leggera discesa sulla sinistra, per imboccare, sempre a sinistra, una stradina asfaltata segnalata con tacche di vernice rossa: salendo fra le case la strada diviene subito sterrata.
Oltre le abitazioni si taglia una radura: qui si abbandonano le tacche rosse che segnalano
un erto sentiero che si inerpica sulla destra nel bosco (verrà utilizzato per il ritorno) per proseguire
sulla sterrata che scende a valicare un piccolo rio. Con breve salita nel bosco la carrareccia aggira
un costone e raggiunge un’isolata casa rurale dalla quale appare verso ponente la lontana catena Chersogno - Rocca Gialeo. In leggera discesa e poi pianeggiante la stradetta tocca
le grange Lombard (m 845, ore 0,15 da Chiabriera) in una riparata radura: notevole una casa
fornita di grande arco (fontana e pilone sacro con l’immagine della Madonna).
La carrareccia taglia un vallonetto per salire su un verde costone (altre case rurali), quindi
attraverso una nuova comba boscosa sale a monte di isolate cascine per inserirsi in una rotabile
più frequentata. La si percorre verso destra sino ad una costa panoramica oltre la quale
ci si unisce ad una nuova rotabile che, salendo nel castagneto sempre verso ponente, raggiunge
la borgata Serre (m 890, ore 0,30 da Chiabriera, fontane) , posta su un poggio ricco di castagni,
olmi e faggi. Interessante la cappella dalla lunga facciata in parte protetta da un porticato
con bei dipinti rustici: sono effigiati San Magno che campeggia fra San Michele e la Madonna
da un lato, Santa Lucia e San Costanzo dall’altro. A Serre transita la rotabile asfaltata proveniente
dalla periferia di San Damiano Macra e che va seguita verso monte.
Con una brusca svolta la rotabile si eleva puntando verso Nord-Est e con un tornante sale
su un panoramico costone (riconoscibili, oltre la Bisalta, le lontane Alpi Liguri) sul quale sorgono
le case di Caricatori (m 976, ore 0,15 da Serre) addossate a un pilone decorato con l’effigie
di San Magno. Tra le case, dai balconi in legno sui quali corrono tralci di vite, sgorga una fontana.
La strada si eleva fra i castagni con un nuovo tornante, lasciando una diramazione sterrata sulla
destra per la vicina borgata Ugo (m 1057), dove un edificio, ancora attualmente adibito a fienile,
presenta imponenti colonne rotonde.
Pianeggiando lungamente sulla sinistra la strada transita a monte delle case di Pra di Nota
(m 1055) dove termina la copertura asfaltata. Ripresa la salita la rotabile si porta ai piedi della
borgata Grangie (m 1142) che aggira poi salendo in un bosco di altissimi faggi oltre il quale raggiunge
le modeste case di Roi (m 1212, ore 1 da Serre) raccolte intorno ad un caratteristico campaniletto.
Una fonte sgorga sulla via. A pochi minuti da Roi la stessa strada porta alla ottocentesca cappella
di San Chiaffredo: una lunga costruzione, senza campanile, con ampio portico che protegge
la facciata istoriata con una teoria di santi. Notevole il panorama (Alpi Liguri e Marittime sino
al massiccio dell’Argentera) che si gode dalla cappella. Lasciata la rotabile che conduce a S. Anna
di Roccabruna seguendo i Percorsi Occitani, di fianco alla fontana posta sulla sinistra della cappella
si rintraccia un bel sentiero, segnalato con tacche di vernice rossa. Serpeggiando nella pineta
si perde velocemente quota: il tracciato è costeggiato da perfetti muretti a secco, veramente
imponenti nell ‘ultimo tratto dove formano una specie di trincea In cui scorre il sentiero,
ora più ripida e col fondo dissestato. In una ventina di minuti si arriva sulla strada asfaltata
che attraversa le case della borgata Biancera (m 1075) nei pressi di un pilone con decorazioni dell’Agnesotti (1937). Procedendo a destra, si raggiunge il fondo dell’abitato da dove parte
un sentiero pianeggiante che in una decina di minuti porta verso Ovest alla borgata Ugo nel vallone
dei Foresti. Procedendo verso sinistra inizia la discesa: superato il primo tornante, occorre prestare attenzione alle tacche di vernice rossa che scendono a sinistra,
consentendo di evitare il primo tornante della strada asfaltata e conducendo alla borgata Cogno
(m 1023, ore 0,10 da Biancera); isolata sorge la cappella di San Giovenale, con la facciata decorata
con motivi geometrici, eretta nel 1902. Con successive scorciatoie segnalate si continua ad evitare i tornanti della strada asfaltata tornando in breve a Chiabriera, sulla sterrata percorsa alla partenza
dell’itinerario (m 833, ore 0,30 da Biancera, ore 2,20 dall’inizio dell’itinerario).