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Il giro delle antiche borgate


Il giro delle antiche borgateDurata 8,00 h - dislivello 900 m

L’impegnativo percorso ad anello, riservato ad escursionisti ben allenati,
tocca le principali borgate di Albaretto, che costituì comune autonomo
dal 1602 fino al 1928, anno in cui fu riunificato con Alma.
Dalla piazzetta del municipio si segue la S.P. 422 per una ventina di metri
verso monte, per poi svoltare a sinistra (tacche gialle
dei Percorsi Occitani) scendendo fra le antiche case di Bedale
(la parte bassa di Macra), che rivelano ancora passaggi coperti. Di rilievo una nicchia affrescata
da G. Gauteri, con una Madonna con Bambino fra i santi Margherita e Antonio (datato 1861).
Raggiunta la chiesetta con campanile si svolta a destra su una stradina asfaltata che raggiunge
la provinciale per Celle . Quest’ultima va seguita verso monte fino al primo bivio, dove si prosegue
a destra sulla strada asfaltata che sale a Palent.
Dopo circa una cinquantina di metri si imbocca un sentiero sulla sinistra (indicazione Palent),
che sale nel bosco, mentre sull’opposto versante del vallone si riconoscono le borgate di Celle.

Raggiunta una piccola croce in legno, il sentiero pianeggia contornando un vallone dal quale
si rende visibile il campanile dell’ antica chiesa di Albaretto. Trascurato un sentiero che scende
a sinistra, un ultimo tratto in salita conduce su una sterrata che, con un tornante, raggiunge
la suddetta chiesa dal bel campanile gotico (1270m). Di rilievo l’arco a sesto acuto che protegge
un ingresso laterale (lato Sud) sul quale è scolpita, secondo una tradizione di origine celtica,
una testa umana. A monte della chiesa sorge la borgata di Serremorello (1316m), con una moderna chiesetta. Dopo l’antica chiesa si percorre ancora un breve tratto sulla sterrata per poi imboccare
un sentiero sulla sinistra, che nel bosco conduce a Garino (1348m). Si entra nella borgata transitando sotto un passaggio coperto e si sale fra le case in pietra: sulla destra su un balcone è ancora visibile
un affresco di Giors Boneto datato 1807; un forno presenta sopra l’imboccatura una cappa in pietra.
Il sentiero lastricato conduce nella parte alta della borgata alla chiesa della Madonna delle Grazie,
con la facciata affrescata con una Madonna con Bambino fra due Santi.

Per la prosecuzione dell’itinerario occorre però abbandonare le tacche gialle dei Percorsi Occitani
prima della chiesa, in corrispondenza di un’abitazione con due balconi protetti da balaustre
in larice lavorato. Transitando dinanzi a questa abitazione si reperisce l’inizio di un sentiero
segnalato con tacche di vernice rossa. In leggera discesa nel bosco si raggiunge un pilone
affrescato sui quattro lati, dove il sentiero esce allo scoperto: si rende di qui manifesta la testata
del vallone Bedale Intersile , di cui il sentiero, sostenuto da bei muretti a secco, percorre
a mezzacosta il versante idrografico sinistro. Dopo un tratto in salita, ad un bivio si tiene la destra raggiungendo le grange Ciausegn (1379m), immerse nella vegetazione. In quest’ultimo tratto il rio
tende ad invadere la sede del sentiero rendendo problematico il transito in caso
di acqua abbondante. Sulla destra delle grange il sentiero riprende a salire con una serie
di tornanti (transito difficoltoso per la presenza di vegetazione) per poi puntare verso Ovest
conducendo al primo gruppo delle grange Curbia (le più elevate sorgono a quota 1579m;
di rilievo un fienile chiuso da assi di larice).
Si tratta di un insediamento costituito da tre gruppi di grange nelle quali, narra la leggenda,
trovò rifugio la regina Giovanna d’Angiò, in fuga dagli ungheresi e dai napoletani.

Una sterrata unisce le varie grange e si innalza poi da esse con lunghi traversoni, fino alla sella
Cialier (1702m), ad Ovest della cima omonima. Abbandonata la sterrata (che scende a Palent),
proprio sulla destra della sella si reperisce un sentiero, il cui inizio può risultare occultato
dalla vegetazione. Dopo un primo tratto ripido, si scende più moderatamente nel fitto
del bosco fino ad immettersi, in prossimità di una presa dell’acquedotto, su una carrareccia
che va seguita verso sinistra. Raggiunto un bianco pilone si svolta a sinistra e, transitando
a fianco di una casa in pietra, si arriva sulla strada asfaltata che attraversa Colletto (1420m),
che sorge in panoramica posizione sullo spartiacque Aramola-Intersile.

Da Colletto è consigliabile la salita verso Nord alla panoramica Cresta del Castello (1467m)
sulla quale è posta una statua della Vergine di Lourdes. Per la prosecuzione dell’itinerario
si raggiunge la fontana di fronte alla chiesetta di Sant’Anna dove ha inizio un sentiero dei
Percorsi Occitani che scende nella comba di Aramola , la quale viene contornata con
un ampissimo semicerchio nel bosco. Transitando per Maurengo (1304m, chiesetta, fontana)
si giunge ad Aramola (1300m), con notevoli edifici a più piani in cui il piano superiore, con
grandi arcate a tutto sesto, era adibito a fienile. Lasciate le tacche gialle dei Percorsi Occitani
si procede verso Ovest su un sentiero della GTA (segnalato con tacche di vernice bianco-rosse)
che in breve conduce alla cappella della Madonna (1294m), eretta su un costone a picco
sul fondovalle, il cui portico ripara la facciata che reca un affresco dell’Annunciazione
sormontato da un drappeggio dipinto in azzurro. Dalla cappella occorre tornare sui propri passi
fino ad Aramola, dove si imbocca la strada che dà accesso alla borgata. Il primo tratto della
rotabile è sterrato e contorna, pressoché pianeggiante, la comba di Aramola offrendo buoni
spunti panoramici sul versante opposto della valle. Divenuta asfaltata, la strada va seguita ancora
per breve tratto fino ad imboccare, sulla sinistra, una pista forestale di recente apertura:
essa scende nel bosco con una serie di traversoni alternati ad ampi tornanti conducendo
alle abitazioni diroccate di Pra Dogana (868m, sbiadito affresco su una parete), poste sulla riva
destra del Maira che viene attraversato su un ponte in cemento. La sterrata pianeggia per
breve tratto sulla riva sinistra del torrente per poi salire in località Chiampo (857m) sulla S.P.422. Procedendo verso valle sulla provinciale si fa ritorno a Macra (km 1,5 da Chiampo).

Fonte:
www.comune.macra.cn.it

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