Prazzo
Lou viol dal genestè
Durata 2,00 h - dislivello 165 m
Il percorso si snoda sul versante sinistro orografico del Maira, nel
soleggiato e ancor poco conosciuto Vallone di San Michele. La frazione,
comune autonomo fino al 1928, è stata poi accorpata insieme a Ussolo
con Prazzo: composta da ben 14 borgate, contava agli inizi del secolo
scorso più di mille abitanti, oggi poco più di cinquanta.
Lou viol dal Genistè è un tracciato ad anello che permette di entrare
in contatto con la natura attraverso una serie di microambienti molto diversi tra di loro,
dal bosco rado di larice, alla fitta pecceta, dalle praterie alle pareti rocciose fino al Genistè,
sito di particolare Interesse Regionale (SIR) per le sue peculiari caratteristiche,
sia dal punto di vista naturalistico che paesaggistico.
Durante l'escursione è anche possibile l'avvistamento delle diverse specie di fauna selvatica
presente sul territorio: caprioli, cervi, camosci, aquila reale e spesso anche il gipeto.
Il sentiero si imbocca da borgata Allemandi, 1.560m, e attraverso un facile percorso in mezza
costa, quasi totalmente ombreggiato, si raggiunge il Canale di Chiosso, costruito nei primi anni
del Seicento e utilizzato per l'irrigazione dei fondi per più di tre secoli. Proseguendo su un tratto
quasi pianeggiante si raggiunge il punto più panoramico, a quota 1.750m, che consente un'ampia
visuale su tutta la valle Maira, e sui valloni laterali di Marmora, Elva, Stroppo e Celle di Macra.
A questo punto il sentiero scende lungo una costa tra ginestre, lavanda e pino silvestre e
raggiunge il Colle Ruvera, da dove sono ben visibili i bellissimi muretti in pietra costruiti dai
Sanmichelesi per approvvigionarsi della legna dei faggi presenti nella zona impervia nei pressi
dell'orrido di Elva.
Il sentiero prosegue su un tratto pianeggiante in direzione di borgata San Vittore e incontra poco
dopo un'interessante testimonianza di architettura rurale con annesso forno ricavato nella roccia
e i resti di un pozzo per lo sfruttamento di una sorgente. Giunti all'abitato di San Vittore;
interessante per la struttura architettonica delle abitazioni e per la presenza di una cappella
posta sull'apice della roccia nel punto più panoramico, si prosegue lungo la carrozzabile
e in parte attraverso la vecchia mulattiera fino a raggiungere il punto di partenza.
Il percorso, ad anello, non presenta particolari difficoltà ma si consiglia di prestare attenzione
per la presenza di alcuni punti esposti.
L'itinerario ha una segnaletica verticale direzionale e tacche gialle lungo il percorso.