Elva
A Spass per Lou Viol
Durata 8,30 h - dislivello 1100 m
È possibile interrompere il percorso in sei punti e rientrare alla borgata
Serre, in quei punti è possibile iniziare una parziale percorrenza.
Il sentiero è interamente segnalato, così come i punti di ritorno.
Detto percorso si snoda principalmente su antiche mulattiere e tocca,
o sfiora, tutte le borgate di Elva. Dove segnalato sarà possibile effettuare
il tracciato anche in mountain bike o a cavallo e durante la stagione
invernale con le racchete da neve. Partiamo dunque per la nostra gita, dal capoluogo, borgata
Serre 1637 m. s.l.m. Di qui, passando davanti all'odierna foresteria "La Fernisolo", ci incamminiamo
per la strada asfaltata e in 10 min. raggiungiamo la borgata Goria - Mattalia, 1661 m. s.l.m.
Questa borgata è la più meridionale del gruppo abitato denominato Goria che conta, in tutto,
cinque agglomerati abitativi. Mattalia è composta da nove case: nelle due più grandi, che sono
sulla destra subito prima e dopo la fontana pubblica, si possono notare due colonne in pietra,
una rotonda e una quadrata, a sostegno del tetto.
L'abitato è disteso su un ampio pendio assolato in lieve declivio. Di qui, passando accanto
alla fontana pubblica, seguendo la vecchia strada in 5 min. arriviamo ad un'altra borgata del
cantone di Goria: "Isaia" 1703 m. s.l.m. Il nome di questa frazione, come quello di Mattalia,
è di origine ebraica. Questa tranne alcune case, di cui una prospicente la strada, è in forte
stato di degrado. Di qui proseguiamo verso la pineta sulla strada che per centinaia di anni fu
la più importante via di comunicazione degli elvesi con gli altri paesi della valle Maira,
specialmente con Stroppo. Questa parte del percorso passa interamente in un grande bosco
di larici. Raggiungiamo da prima, in 15 min., una fontana detta "DELL' ARSISA" a 1778 m. s.l.m.,
qui possiamo riempire le borracce con acqua fresca e purissima per proseguire in direzione
della chiesa di S.Giovanni a 1872 m. s.l.m., che raggiungiamo in 15 min. L'impressione che si ha,
arrivati in questo luogo, è indescrivibile. Se crediamo in Dio, sicuramente si è fermato qui e
ha voluto manifestare la sua grandezza. L'occhio può spaziare tutt'intorno, con da un lato la
conca di Elva e le sue montagne, dall'altra la valle e in basso la pianura.
AI centro della radura c'è una piccola chiesa rotonda, dedicata al culto di S.Giovanni, dove viene celebrata la messa l'ultima domenica di giugno. Continuiamo il nostro cammino e in 10 min.
raggiungiamo la provinciale, verso la costa Cavallina a 2000 m.s.l.m., che sale da Stroppo
e percorrendola in direzione di Elva per circa 5 min., superato il bivio per il colle di Sampeyre,
incontriamo una strada sterrata sulla destra. In questo punto possiamo interrompere il percorso,
facendo ritorno ad Elva Serre seguendo la provinciale. Oppure proseguiamo sul nostro sentiero,
che si presenta pianeggiante e molto panoramico, e raggiungiamo la località Chiotti
a 1864 m. s.l.m., in 15 min. Questa località è costituita da grandi prati in lieve declivio,
che sovrastano le tre borgate più alte del cantone di Goria: Superiore, di Mezzo, e Ugo.
Di qui nuovamente i nostri occhi possono spaziare su tutta la conca elvese e la dolcezza del
paesaggio pervade l'osservatore con un senso di pace. Da questa località raggiungiamo, in 20 min.,
con un percorso prima in discesa fino ad una fontana e poi in salita, la base delle rocce di
"Ripalta" a 1900 m.s.l.m.; di qui in avanti il paesaggio si fa più aspro e scosceso e proseguiamo
su un sentiero che taglia a mezza costa un ripido prato che sovrasta la borgata Morelli. Questa
deve il suo nome probabilmente ad un notaio di Acceglio, che esercita la propria attività
ad Elva nel 1700 qui stabilendosi temporaneamente. Il sentiero prosegue permettendoci
di raggiungere in 35 min. la borgata Martini a 1726 m.s.l.m. Il nome di questa borgata è
certamente dovuto al culto di S. Martino, è di grandi dimensioni ed è collocata in posizione
molto soleggiata con tutto intorno un'ampia distesa di campi e prati. Su un comignolo si può
ancora notare il disegno di una meridiana circondata da una scritta parzialmente leggibile.
Da questa borgata possiamo interrompere il percorso, facendo ritorno a Serre.
Altrimenti seguendo la strada comunale, svoltando a destra, in 10 min. raggiungiamo il bivio che,
sempre a destra, incontra una strada sterrata di recente costruzione e a sinistra si prosegue
per le borgate: Baudini, Grangette e Meira. La prima di queste deve il suo nome al casato
dei Baudino, mentre le altre due con il loro stesso nome indicano che da principio erano
costituite da Grange per il soggiorno temporaneo dei pastori. Tornando al nostro percorso,
imbocchiamo la strada sterrata prima citata al bivio a destra, e in ore 1,05 min. raggiungiamo
la località Grangie a 1830 m s.l.m. Il percorso prima è in salita, poi diventa pianeggiante e taglia
a metà un enorme dirupo detto "Barsaie", qui non è raro incontrare delle pernici che trovano
in questo luogo, il loro abitat naturale. Proseguendo si incontra un immenso prato in ripido
declivio denominato "Chiampines". Avanti incontriamo la prima delle tre borgate di questo luogo,
Grange Viani poi Grange Laurenti e infine Grange Garneri. Il nome indica che anche qui il primo insediamento fu dovuto a pastori che costruirono delle grangie per i pascoli estivi del bestiame.
Altra nota di rilievo è costituita dalla campana della cappella di borgataLaurenti, su di essa
è incisa una scritta, datata 1664 che ricorda l'insediamento di uomini, provenienti dal vicino
Delfinato di religione Calvinista, eretici dunque che qui si rifugiarono dai loro luoghi di origine
cercando scampo alla persecuzione. La Cappella è dedicata al culto dei santi Claudio
e Chiaffredo; ogni anno la prima domenica di settembre viene celebrata una messa.
Da questa località riprendiamo il nostro cammino e attraversando la borgata Garneri, possiamo
notare l'esistenza di un antico pozzo medioevale. Fatto unico a Elva ed assai raro in genere
in montagna. Attraversiamo il "bosco degli Ortili" e raggiungiamo la borgata Chiosso superiore
in ore 1 a 1670 m. s.l.m. questa frazione è sovrastata dal piccolo sito denominato Baletti,
che incontriamo sul percorso. Il nome Chiosso deriva da Chiotto o CI osso e indica una zona
pianeggiante dove si alternano campi e prati, tale è questo luogo. Troviamo anche una chiesa
dedicata al culto di S. Anna e ogni anno viene celebrata la messa il giorno della festività omonima.
Di qui scendiamo, percorrendo la strada asfaltata, alla borgata Chiosso inferiore raggi ungendola
in 15 min. Proseguiamo ancora e in 5 min. arriviamo al ponte dell "Alberg" che permette
l'attraversamento dell' omonimo torrente. Ancora visibile, sulla sinistra, un fabbricato adibito
a mulino, per la macina dei cereali, rimasto in funzione fino a11963. In alto, sulla sinistra,
intravediamo la borgata Castes. Questa frazione era situata sull'antica via di accesso alle borgate
di Grange e a queste, da sempre, è stata legata nelle sue vicende. Dal ponte possiamo
interrompere nuovamente il percorso raggiungendo il capoluogo seguendo la strada asfaltata,
in questo caso incontreremo le borgate: Rossenchie, Dao, Clari, Reinaud e Villar.
Poco distante dalle case della borgata Reinaud si trova la cappella dedicata a S. Bernardo
di cui si racconta, nella tradizione popolare, fosse stata la prima parrocchia di Elva. Riprendendo
il nostro sentiero, dalla località ponte dell' Alberg, costeggiamo il torrente e raggiungiamo,
in 20 min., la borgata Molini Allioni a 1437 m. s.l.m. Il nome di questa frazione, come la sottostante
Molini Abelli, deve il suo nome alla presenza di mulini per la macina di cereali o il pestaggio
di canapa e lino, anche qui troviamo una cappella che è dedicata al culto della Madonna
Consolata. Di qui, imboccando il sentiero a destra davanti alla chiesa, proseguiamo verso
la borgata Brione, che raggiungiamo in 40 min. Il percorso si inerpica su uno stretto
sentiero che raggiunge un punto panoramico denominato "Rocca Castello", a 1577 m.s.l.m.
Di qui si apre uno stupendo panorama che ci permette di osservare i luoghi fin qui percorsi,
è possibile anche scorgere quasi l'intero tragitto che compie l'odierna strada del vallone.
Ci troviamo all'inizio di un grande prato, un tempo campo, che alla sua base ha la borgata
Brione, a 1470 m.s.l.m. nei campi attigui un tempo si coltivava anche il grano, cosa rara ad Elva,
e questo era possibile grazie al clima mite di cui gode questo posto. L'irrigazione dei campi era
resa possibile grazie ad una bealera che prendeva l'acqua dal torrente Chiosso nell'opposto
vallone. Si può raggiungere questo luogo anche con un percorso alternativo.
Da Chiosso si prende il sentiero segnalato che porta, attraversando il bosco di "Tavanet",
alla rocca "Orsieres" a 1996 m.s.l.m. che raggiungiamo in un'ora. Di qui proseguiamo poi in
direzione di Brione impiegando un'ora. Riprendiamo il nostro cammino sul sentiero che,
prima pianeggiante poi in ripida discesa, ci porta in 15 min. alla borgata Lischia a 1359 m.s.l.m.
Questa frazione è situata su un versante scosceso al di sotto della precedente, per la coltivazione
dei campi gli abitanti furono costretti in molti casi a terrazzare il terreno. Proseguiamo sulla strada
di nuova costruzione e raggiungiamo la provinciale del Vallone a 1400 m. s.l.m. in 25 min.
Di qui proseguendo a sinistra possiamo raggiungere il capoluogo, altrimenti proseguendo a destra
dopo poco troviamo l'indicazione del sentiero, che in 1 ora e 15 min, ci porta al ponte del Molinas
da dove, svoltando a sinistra, in 5 min, raggiungiamo il luogo di partenza borgata Serre.
La borgata Serre: sede della casa Comunale, della scuola elementare statale, dell'ambulatorio
medico, dell'ufficio postale e della chiesa parrocchiale, è geograficamente situata nel centro
del territorio comunale. La chiesa, monumento nazionale, da sola costituisce un valido motivo
per una visita ad Elva visto il suo alto contenuto artistico e storico. La sede municipale fu
costruita a seguito della delibera consiliare del 31 luglio 1764. L'edificio venne realizzato ampliando
e ristrutturando i locali della confraternita di S. Spirito. Il portale in pietra che dà accesso
al giardino prospicente la parrocchiale è di epoca medioevale e proviene dalla confraternita
prima menzionata. Il servizio postale è stato attivato dalla seconda metà del 1800.
Questo luogo è da sempre il punto di arrivo e di partenza delle vie di comunicazione dai paesi
vicini e dalle varie borgate. La viabilità un tempo era permessa grazie alla costante opera
di manutenzione e sgombero neve, che veniva assicurata dalle dezene (ovvero gruppi di uomini,
provenienti dalle varie borgate che seguivano le disposizioni consiliari riguardanti il lavoro da fare.